Ho testato Geosnap.ai: dalla SEO alla GEO e ritorno

Ho testato Geosnap.ai: dalla SEO alla GEO e ritorno

Dall’indicizzazione sui motori di ricerca alla SEO come Search Ecosystem Optimization

Si sta dibattendo parecchio sulla GEO e negli ultimi tempi ha acceso molte discussioni, soprattutto dopo il video di Giorgio Taverniti che ne ha smontato l’utilità.

E in effetti, se GEO come acronimo non esiste davvero, resta invece centrale un concetto chiave: la SEO come Search Ecosystem Optimization.

Non più solo ottimizzazione per Google, ma per l’intero ecosistema della ricerca, sempre più liquido e distribuito tra social, piattaforme AI e sistemi conversazionali.

La vera trasformazione non è un nuovo nome, ma la capacità di leggere questa complessità e agire sui fondamentali: pertinenza, rilevanza, discoverability.

Per chi fa fundraising significa ripensare come la propria organizzazione viene intercettata non solo da un motore di ricerca, ma da ogni canale digitale usato dai donatori per informarsi, confrontare, scegliere.

Perché conta l’AI Awareness

Ho avuto l’occasione di testare Geosnap.ai e il potenziale che offre per il fundraising è notevole: aiuta a misurare la consapevolezza del brand dentro l’infosfera generata dalle AI.

Non si limita a dirti quante volte compari, ma ti mostra come vieni citato, con chi sei confrontato, quali fonti vengono considerate attendibili dai modelli.

È un ribaltamento di prospettiva: non guardi più solo a Google Analytics, ma a come l’AI ti “vede” e ti racconta.

Il punto centrale è che oggi sempre più persone si affidano a ChatGPT, Gemini, Perplexity o altri modelli per fare domande, informarsi e persino decidere a chi destinare una donazione.

Se non compari lì, rischi di essere invisibile. L’AI Awareness diventa quindi una metrica strategica.

Come funziona Geosnap.ai

Il processo che ho sperimentato è semplice:

  • Inserisci l’URL del sito della tua organizzazione.
  • L’AI simula un utente interessato, pone domande e raccoglie risposte.
  • Geosnap.ai analizza i risultati: quante volte sei citato, chi sono i tuoi competitor, da quali fonti attingono i modelli.
  • Genera un punteggio che sintetizza la tua visibilità e reputazione.

Il report non si ferma alla diagnosi, ma propone azioni concrete: dove inserire link, quali fonti mancano, come arricchire i contenuti. Una sorta di check-up della tua discoverability.

Strumenti operativi

Quello che rende Geosnap.ai una “bomba” sono le funzioni operative:

  • FAQ generate automaticamente ottimizzate per i modelli linguistici, subito integrabili nel sito.
  • Snippet SEO adattati ai modelli generativi, per essere riconosciuti tanto da Google quanto dalle AI.
  • Una mappa delle recensioni negative citate dall’AI, con la possibilità di monitorarle e rispondere.
  • Una sezione suggerimenti che include anche la generazione di file tecnici come llms.txt, pensati per agevolare l’indicizzazione da parte delle AI.

Implicazioni per il fundraising

Qui la connessione con il fundraising è evidente:

  • Verificare se l’organizzazione viene menzionata quando un potenziale donatore chiede “a chi posso donare per questa causa?”.
  • Migliorare la discoverability per essere presenti non solo sui motori di ricerca, ma anche nelle risposte dei modelli AI.
  • Usare i dati per rendere più efficaci le campagne, gestire la donor journey e rafforzare la fiducia dei donatori.
  • Monitorare la reputazione e intervenire proattivamente dove emergono criticità.

Conclusione

Non si tratta di GEO, ma di un cambio di mentalità: la Search Ecosystem Optimization come cornice e l’AI Awareness come nuova metrica per misurare la visibilità.

Geosnap.ai diventa così un alleato strategico per le nonprofit che vogliono restare rilevanti in un contesto sempre più liquido e guidato dall’intelligenza artificiale.

Secondo te, quanto conta oggi essere riconosciuti dalle AI generative?

Nota extra: per chi volesse sperimentarlo (nella versioni PRO), Angelo mi ha lasciato un codice sconto dedicato.

Scrivimi in privato su LinkedIn per riceverlo: è un’occasione per testare direttamente come la vostra organizzazione viene percepita dalle AI.

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