La protesta è online con Occupy the URL

La protesta è online con Occupy the URL

 

 

 

Ora puoi fare anche tu una manifestazione di protesta in piazza direttamente dal tuo PC occupando un sito a tua scelta: 
OCCUPY THE URL
, lanciato ieri, crea un mashup della pagina che hai scelto di occupare con immagini di manifestanti e riscrivendo un nuovo URL.

Il giornale è Occupato

Provalo subito, è sufficiente inserire l’URL del sito che vuoi occupare e la tua protesta ha inizio.
Occupy URL
OCCUPY THE URL
Occupy Wall Street è un movimento nato online ( #occupywallstreet ) dal movimento canadese anticapitalista Adbusters che si è propagato in fretta in altri 25 Paesi di tutto il mondo.
Qui una breve cronistoria della nascita del movimento:

  • 4 luglio 2011
    Appare per la prima volta l’hashtag #OccupyWallStreet, pubblicato sull’account Twitter del movimento canadese anticapitalista Adbusters. Il tweet viene ripreso da altri utenti 38 volte nello stesso giorno, cinque il giorno seguente e solo una volta nella settimana successiva.
  • 13 luglio 2011
    Adbusters riprende l’hashtag su Twitter, questa volta con una data, quella del 17 settembre, e l’invito a prendere parte all’occupazione.
  • 15 luglio 2011
    I riferimenti a una manifestazione davanti a Wall Street iniziano a comparire sui giornali e l’edizione online di Forbes pubblica un articolo sull’occupazione che si terrà a settembre.
  • 11 settembre 2011
    A una settimana dalla data stabilita l’hashtag OccupyWallStreet compare 128 volte su Twitter. Da questo momento i riferimenti sui social network all’evento si moltiplicano.
  • 17 settembre 2011
    È il giorno della manifestazione a New York, ripresa da più di 19mila tweet.
  • 23 settembre 2011
    Migliaia di persone marciano a New York e nasce #OccupyBoston. Compare anche lo slogan Occupy Everything.
  • 5 ottobre 2011
    Il movimento si è diffuso in 45 tra le maggiori città americane.
  • 15 ottobre 2011
    Ci sono proteste in 25 paesi in tutto il mondo e il movimento mette radici stabili anche in Europa.
    fonte: ilpost

Ormai questo è un movimento consolidato capace di attrarre l’attenzione della società civile, di scuoterla e spronarla ad esprimere apertamente il proprio malcontento.

Anche con questo strumento sarà il primo atto di ribellione di massa in barba a chi, i governi, il mondo politico tutto ed i media, ha tentato in ogni maniera di censurare e spegnere i focolai di indignazione e di malcontento popolare nati localmente per evitare che l’emulazione e l’effetto domino potessero portare ad una rivolta planetaria.

YO!

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